Ogni persona sente una “chiamata” diversa, alcune volte sono molto chiare, ma nella maggior parte dei casi non si capisce bene cosa si vuol fare della proprie vita e quale sia lo scopo della stessa.

Capire subito non è facile, e neanche consigliabile perché a volte si “vuole” comprendere in maniera razionale quello che deve essere “sentito” e non ragionato.

Per questo motivo è impossibile “convincere” qualcuno a scegliere la strada di Dio, sarebbe sbagliato e ingiusto verso la persona che, anche con le migliori intenzioni, potrebbe essere influenzata verso una scelta che non è la sua.

Possiamo soltanto promettervi di esservi vicine se volete iniziare ad esplorare questa strada che non è facile , ma se ben seguita ricca di grandi soddisfazioni.

Si potrebbe paragonarla alla scalata dell’Himalaya, è difficilissima, bisogna essere molto preparati, accompagnati da guide esperte ( che sanno anche consigliarvi se èpiù giusto fermarsi ) , ma quando si arriva in cima la soddisfazione è grandissima.

Ed è questo il segreto di un vero percorso: voler arrivare in fondo, sapendo bene che questa decisione implica anche dei sacrifici e delle rinunce che, però, porteranno a soddisfazioni ancora più grandi.

Mentre è molto difficile descrivere l’aspetto spirituale di questa scelta che è strettamente legato al rapporto con Dio, è molto più facile descriverlo in rapporto agli altri, soprattutto i più piccoli e più deboli.

Le Suore della Visitazione di vita attiva hanno privilegiato proprio questo aspetto della loro spiritualità e, pur ricevendo la loro forza dalla preghiera, ne ricevono tanta anche dal loro lavoro quotidiano, sia in Italia che nelle missioni.

Il nostro è un “Servizio a Dio attraverso gli altri” , del resto il Vangelo è chiarissimo: “Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito? E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti? Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me.”

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Guardando il Crocifisso lo vediamo con le mani inchiodate, ma le nostre sono libere di fare qualcosa per gli altri: imboccare un bambino che sta male, regalargli un giocattolo, o insegnare a una ragazza madre come guadagnarsi da sola il pane.

Il nostro scopo nell’insegnare, sia ai bimbi che agli adulti, è proprio quello di dare loro una dignità rendendoli responsabili del loro futuro, non di abituarli ad essere aiutati senza che debbano impegnarsi.

Se vuoi cambiare la Tua vita e quella di tanti tuoi Fratelli contattaci senza impegno, non possiamo prometterti di rispondere a tutte le tue domande, ma faremo il possibile per aiutarti a trovare la TUA risposta.

In fondo ogni giorno che Dio ci regala dobbiamo ringraziarlo perché abbiamo la possibilità di fare qualcosa.